Ancora morti sul lavoro – Le problematiche in evidenza

Esplosione in un serbatoio di infiammabili a Livorno: 2 morti.
Esplode un autoclave in una azienda di Treviglio (Bergamo): 2 morti.
Avevo iniziato a scrivere questo post con la notizia dell’esplosione di Livorno, e già ne è arrivata una nuova (brutta) di altre due vittime in una azienda di Treviglio (Bergamo).
Marzio Marigo, nel suo blog, ha pubblicato un interessante commento sui questi due episodi.
Comunque sia, malgrado norme, linee guida, sistemi di gestione, è un fatto che si continua a morire in presenza di rischi importanti quali atmosfere esplosive, luoghi confinati, lavori in altezza. Se ciò accade, vuol dire che delle maestranze svolgono lavorazioni, interventi tecnici e/o manutentivi in presenza di rischi non controllati.
Di seguito mi soffermo su alcune problematiche, con cui mi sono imbattuto molte volte nella mia precedente vita da Vigile del Fuoco e nella attuale di professionista, della cui soluzione non vedo ancora la luce.

1) L’outsourcing spinto e continuo nel tempo, ha determinato un progressivo allargamento delle maglie della sicurezza, in particolare un calo di conoscenza ed aggiornamento dei vari rischi presenti, l’indebolimento delle procedure di lavoro e della loro gestione;
2) In presenza di molti rischi, ed particolare quelli connessi alla presenza di atmosfere esplosive, non esistono misure di riduzione del danno, né di gestione dell’emergenza.
Pertanto, la principale azione di prevenzione consiste nel controllo della probabilità di accadimento: l’evento esplosione non deve accadere.
Nello scenario di lavoro deve essere utilizzata tecnologia (impianti e/o attrezzature) che consenta di prevedere e controllate il pericolo, con la possibilità effettiva di compensare il possibile errore umano. La tecnologia disponibile deve essere impiegata nelle forme migliori. Ad esempio, un esplosimetro segnala un concentrazione pericolosa ma non il suo andamento.
4) E’ necessario intervenire sulla organizzazione del lavoro e sulla risorsa umana.
Procedure e modalità di lavoro in presenza di rischi importanti devono essere progettate, applicate e monitorate mediante 
addestramento, simulazione e preparazione in scenario, organizzazione di briefing e debriefing.
Occorre sicuramente intervenire sulla effettiva competenza degli operatori. L’esperienza da sola non è sufficiente: il livello di competenza deve essere perseguito, richiesto, accertato e sorvegliato.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.